Violenza contro umani e contro animali. Facce della stessa medaglia.

Scriviamo questo articolo con un senso di profonda vergogna verso il genere umano e con immenso stupore (ma mica tanto) che la stupidità e la cattiveria umana possano arrivare a tanto.

Lo diciamo da sempre che la cattiveria verso l’uomo e quella verso gli animali viaggiano sullo stesso binario. Chi maltratta gli animali, spesso, si macchia di violenze anche verso l’uomo.

È il caso di Marco, uno dei “Fratelli Bianchi” divenuti tristemente famosi per avere assassinato il povero Willy Monteiro. Noi tutti conosciamo la storia, purtroppo.

Sono state concluse le indagini che vedono Marco, il padre Ruggero e altre due persone, possibili esecutori dell’uccisione di un passero e di una pecora, nell’anno 2017 e 2019 nelle campagne di Artena (RM).

Uccisi a fucilate

Secondo le ricostruzione dei Carabinieri, Marco Bianchi avrebbe dapprima catturato un povero passerotto, avrebbe chiesto ad un amico di lanciarlo in aria, e gli avrebbe sparato un colpo di fucile, finendo per disintegrare il volatile.

C’è da interrogarsi sull’analogia che vede violenza contro le persone e violenza contro gli animali come due facce della stessa medaglia.

Sta di fatto che, a causa di indegni esseri come questo, hanno perso la vita un giovane e meraviglioso ragazzo, un passerotto ed una pecora.

VERGOGNA!