Granchi, pesci e i bambini al mare

un bambino ride tenendo in mano un granchio appena catturato a mare

In Italia, l’estate è per molti la stagione del mare e del relax al sole. Per molte creature marine, è invece la stagione delle torture e morti inutili. I bambini, spesso senza consapevolezza, usano retini per catturare granchi e pesci, trasformando la loro legittima curiosità in una condanna a morte gratuita. La curiosità nei confronti di altre forme di vita è naturale e auspicabile, ma è possibile soddisfarla rispettando tutti gli esseri viventi e nel rispetto della legge.

Granchi e piccoli pesci: meravigliosi esseri, non trofei

In spiaggia, vediamo spesso bambini a caccia di piccoli pesci e granchi, che vengono poi inseriti nei secchielli sotto lo sguardo divertito dei genitori. Quello che per i piccoli umani può essere un momento di giocosa scoperta, per i piccoli abitanti del mare è però una tortura.

Granchi e pesci hanno bisogno di acqua, ossigeno, temperatura stabile per sopravvivere. Metterli in un secchiello significa condannarli in pochi minuti a:

  • asfissia, per mancanza di ossigeno, poiché l’acqua non è sufficiente;

  • stress estremo, causato da manipolazione e rumore;

  • morte per calore o salinità alterata, perché l’acqua di mare in un secchiello si riscalda ed evapora velocemente.

Molti non sopravvivono nemmeno al viaggio dal mare alla riva. E anche se rimessi in acqua, spesso sono ormai troppo debilitati per salvarsi.

Educare alla scoperta e al rispetto

I bambini non sanno che stanno facendo del male, anche perché gli esseri marini non possono urlare la propria sofferenza. Il ruolo degli adulti è quello di aiutarli a cambiare prospettiva, facendo capire loro che ogni vita ha un ruolo e un valore. Per conoscere gli abitanti del mare, i bambini possono:

  • osservare da vicino, senza toccarli, come si muovono, cosa e come mangiano, dove vivono. Quelli più grandicelli riusciranno anche ad osservarli sott’acqua con una maschera.

  • meravigliarsi dell’incredibile varietà di vita silenziosa e colorata che abita un mondo così diverso dal nostro, guardandolo attraverso la spiegazione fatta da un adulto.

  • documentarsi sulle specie marine scattando foto e cercando informazioni sul web o tramite app;

  • impegnarsi a proteggere il mare e i suoi abitanti dall’inquinamento, raccogliendo col retino e il secchiello plastica e rifiuti che immancabilmente finiscono a mare.

Il mare è vivo, il mare è vita e ogni creatura che lo abita ha un ruolo. Insegniamo ai bambini, ma anche agli adulti a rispettarlo e proteggerlo. Se vedi persone che maltrattano fauna marina, intervieni educatamente o chiama la Guardia Costiera (1530).