Riflessioni sul decesso della cagnolina Kira a Palermo

La vicenda della morte della cagnolina Kira ha lasciato di stucco mezza Italia. Nei tanti i comunicati stampa, il proprietario dell’animale ha dichiarato che ben due note cliniche veterinarie di Palermo non le avrebbero prestato soccorso. A rispondere, l’ordine dei medici veterinari di Palermo con un comunicato che lascia intendere che la cagnolina non fosse stata mai curata in passato, e che ciò che l’affliggeva non era una torsione dello stomaco (che richiede un pronto soccorso salvavita) ma altro. Questo “altro” non è dato sapere cosa fosse, perché la cagnolina sarebbe stata portata via dal proprietario e per quale motivo non sarebbero stati fatti accertamenti. Sta di fatto che, indipendentemente da chi abbia ragione o torto, c’è stata una perdita: un quattro zampe. Vittima dell’ignoranza, della mala gestione, della mancanza di un servizio veterinario pubblico. E questo è indubbiamente un problema sociale da risolvere quanto prima.

Le associazioni nazionali propongono, ad ogni nuova legge finanziaria, di creare un sistema di mutua per la sanità veterinaria, da erogare in base all’ISEE. Ma nulla, non veniamo ascoltati. ENPA ha preso accordi con delle agenzie assicurative, al fine di alleggerire i costi e agevolare i proprietari di animali.

Nel frattempo, abbiamo un servizio veterinario privato con il tasso di iva al 22%. Curare un animale è in pratica equiparato ad un bene di lusso.

Questa volta è capitato a Palermo, ma è un problema nazionale.

Paride Martorana

Commissario Straordinario

ENPA Sezione di Carini